Modesign/Fashion at Iuav 2013 ended with a series of smashing initiatives under the sign of fashion and its culture. The last day started with “Per una fotografia italiana di moda”, talk which was held at the Treviso TRA (Treviso, Ricerca, Arte) cultural association moderated by Saul Marcadent with a panel of experts which included Maria Luisa Frisa, Alan Chies, Andrea Batilla, Stefan Pollak, Anja Aronoowsky-Cronenberg, Alessio Ascari and Sabrina Ciofi who talked about media, magazines and independence. The focus of the talk was independence and the freedom of experimentation and involving emerging creatives.
That is a true and reasonable issue, though the independence as value in action should concern the whole circuit which gives rise to a magazine, even if it’s hard to commercialize an independent magazine without using the mainstream circuit of distribution. It’s hard, but it’s not impossible (otherwise the independence and values such as integrity and vision are just a charming artifice, hiding a dynamic of the mainstream press which, considering its role and position, frequently inserted in big group of media companies, should act differently, in the name of big numbers. Independence would be the only means for justifying the existence of a different product, resulting from its contents and it would be a too weak basis).
Anja Aronowsky-Cronenberg, the editor-in-chief of magazine Vestoj, talked about her work experience, focusing on the Vestoj’s Manifesto which forbids any advertising (the most sensitive topic which is the condition of health and long life of a magazine) and represents the compromise which a magazine has to do, balancing and addressing the information given to the needs coming from the brands that paid for it), something I appreciated very much. (After all the times are ready to give rise to a new marketing strategy which is ethical inside out the realm of media). The talk ended with the visit at the exhibition “Flou, six photographers for six independent magazines”, curated by Saul Marcadent which included a beautiful portrait pic of Suzy Menkes.
Later in the early afternoon I visited another exhibition, “Linen Yarn. Il lino nel lavoro degli studenti di due scuole di moda: Central Saint Martin’s di Londra e Università Iuav di Venezia”, curated by Cristiano Seganfreddo. The event has shared with another event, the launch of the fashion tradeshow event Origin, Passion and Beliefs, created by Fiera di Vicenza and Not Just a Label and has been a successful chance to appreciate the laudable work made by Iuav students as Sophia Crema and Alma Ricci as well as to see Stefan Siegel of NJAL.
The day ended with two fashion shows, the Iuav Graduation show, curated by Kinkaleri which took place at the Treviso Edmondo De Amicis elementary school and the MA Graduation show, a fashion performance curated by Kinkaleri which was held at the Treviso Chamber of Commerce. The fashion shows displayed the excellence of the emerging creativity from Iuav in the realm of menswear, presenting outfits that were ready to be commercialized and have nothing less than the products by emerging brands I saw recently during the latest fashion tradeshow events. That is a relevant result got by a public institution which trains young creatives and I celebrate as to study for becoming a fashion designer is a chance everyone should have beyond its own balance restrictions.
MODESIGN/FASHION AT IUAV 2013(3)
Modesign/Fashion at Iuav 2013 si è concluso con una serie di formidabili iniziative all’ insegna della moda e della sua cultura. L’ ultimo giorno è cominciato con “Per una fotografia italiana di moda”, talk che si è tenuto presso l’ associazione culturale TRA (Treviso, Ricerca, Arte) di Treviso moderato da Saul Marcadent con un gruppo di esperti che ha incluso Maria Luisa Frisa, Alan Chies, Andrea Batilla, Stefan Pollak, Anja Aronoowsky-Cronenberg, Alessio Ascari e Sabrina Ciofi che hanno parlato dei mass-media, magazines e independenza. Il fulcro del talk era l’ indipendenza e la libertà di sperimentazione e coinvolgimento di creativi emergenti.
Ciò è vero e ragionevole, benché l’ indipendenza quale valore in azione dovrebbe riguardare l’ intero circuito che dà vita a un magazine, pur essendo difficile commercializzare un magazine indipendente senza avvalersi del circuito di distribuzione di mainstream. É difficile, ma non è impossibile (altrimenti l’ indipendenza e valori quali integrità e visione sono soltanto un affascinante artificio che nasconde una dinamica della editoria di mainstream che, considerando il suo ruolo e la sua posizione, frequentemente inserita in grandi gruppi di società, dovrebbe agire diversamente, nel nome di grandi numeri. L’ indipendenza sarebbe l’ unico mezzo per giustificare l’ esistenza di un prodotto differente che deriva la sua indipendenza unicamente dai suoi contenuti e ciò sarebbe un fondamento troppo debole).
Anja Aronowsky-Cronenberg, il direttore editoriale del magazine Vestoj, ha parlato della sua esperienza lavorativa, soffermandosi sul Manifesto di Vestoj che vieta ogni pubblicità (l’ argomento più sensibile che è la condizione di salute e lunga vita di un magazine) e rappresenta il compromesso che un magazine deve fare, bilanciando e indirizzando l’ informazione fornita alle esigenze derivanti dai brand che hanno pagato la pubblicità), qualcosa che ho apprezzato molto. ( Dopo tutto i tempi sono maturi per dar vita a una nuova strategia di marketing che sia etica dentro e fuori dall’ ambito dei mass media). Il talk si è concluso con la visita alla mostra “Flou, sei fotografi per sei magazines indipendenti”, curata da Saul Marcadent che includeva un bel ritratto di Suzy Menkes.
Successivamente, nel primo pomeriggio ho visitato un’ altra mostra, “Linen Yarn. Il lino nel lavoro degli studenti di due scuole di moda: Central Saint Martin’s di Londra e Università Iuav di Venezia”,curata da Cristiano Seganfreddo. L’ evento è stato condiviso da un altro evento, il lancio dell’ evento fieristico di moda Origin, Passion and Beliefs, creato da Fiera di Vicenza e Not Just a Label ed è stato una felice occasione per apprezzare il lodevole lavoro realizzato dagli studenti della Iuav quali Sophia Crema ed Alma Ricci come anche per incontrare Stefan Siegel di NJAL.
La giornata si è conclusa con due sfilate, la Iuav Graduation show, curata da Kinkaleri che ha avuto luogo presso la Scuola Elementare di Treviso Edmondo De Amicis e il MA Graduation show, una fashion performance curata da Kinkaleri che si è tenuta presso la Camera di Commercio di Treviso. Le sfilare hanno esposto l’ eccellenza della creatività emergente della Iuav nell’ ambito dell’ abbigliamento uomo, presentando outfits che erano pronti per essere commercializzati e non hanno nulla in meno dei prodotti di brand emergenti che ho recentemente visto in occasione degli ultimi eventi fieristici di moda. Ciò è un risultato significativo ottenuto da una istituzione pubblica che forma giovani creativi e celebro poiché studiare per diventare un fashion designer è una possibilità che tutti dovrebbero avere a prescindere dal proprio vincolo di bilancio.
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